His Excellency Carlo Azeglio Ciampi
President of the Italian Republic
Palazzo del Quirinale
Rome, Italy

Fax: 0039 06 46993125

Vienna, 15 February 2002

Your Excellency,

On the eve of the official state visit to Italy of Syrian President Bashar al-Assad (19-21 February), the International Press Institute (IPI) wishes to bring to your attention the ongoing campaign of harassment and intimidation against the family of Syrian journalist Nizar Nayyouf. As a result of their refusal to publicly condemn Nayyouf’s public statements as lies, the family has suffered greatly at the hands of the Syrian authorities.

The Nayyouf family has faced daily violence, harassment and the threat of exile. Family members have been brutally attacked on the streets by the authorities. They have lost their jobs and been prevented from attending university. In a bid to keep them incommunicado, their telephone lines have also been cut. Unable to contact the outside world and out of fear of further attacks, the family lives under de facto house arrest in almost total isolation. Forced to live off the father’s meagre US$ 35 monthly pension, the family’s situation has become increasingly difficult. Despite this, the family conducted a hunger strike in December 2001 in a desperate attempt to gain international support. However, their protest largely went unnoticed.

The Nayyouf family’s struggle dates back to Nizar Nayyouf’s 1992 arrest and subsequent 10 years’ imprisonment for being a member of the banned Independent Committee for the Defence of Democratic Freedoms and Human Rights in Syria and for reporting human rights violations during the 1991 presidential elections. While in jail, Nayyouf was tortured and beaten so severely he was partially paralysed from the waist down and nearly blinded.

The campaign against the Nayyouf family comes at a time when the journalist is in France receiving medical treatment necessitated by his years of confinement and torture. Because of the injuries received by Nayyouf at the hands of his torturers, IPI feels there is a need to publicise the case whenever President al-Assad travels abroad. Moreover, IPI firmly believes the Syrian government’ s polices may be influenced by international opposition. Evidence for this may be seen in the original decision to release Nayyouf in May 2001.

Unfortunately, concern for the plight of Nayyouf and his family appears to be diminishing among members of the international community, despite the continuation of the violence. Indeed, it appears the violence has simply shifted to the journalist’s family.

If the political statements of Bashar al-Assad were the measure of political reform, Syria would indeed seem to be moving in the direction of openness and greater freedom. However, as the case of Nizar Nayyouf and his family proves, political reform is merely a statement, whereas oppression is an everyday reality in Syria. After inspiring beleaguered journalists everywhere with his fight against oppression, it is now Nizar Nayyouf’s family that serves as a reminder that the struggle for freedom of expression carries a high price.

IPI, the global network of editors, media executives and leading journalists, urges Your Excellency to condemn the ongoing campaign against Nizar Nayyouf and his family and to raise this issue during your talks with President al-Assad, thereby addressing the wider issues of basic human rights and true political reform within Syria.

We thank you for your attention.

Yours sincerely,

Johann P. Fritz
Director
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On. Carlo Azeglio Ciampi
Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
ROMA
Fax: 0039 06 46993125

Vienna, 15 Febbraio 2002

On.le Presidente,

Alla vigilia della visita di stato del presidente siriano Bashar al-Assad in Italia (prevista per il 19-21 Febbraio p.v.) l’International Press Institute (IPI) desidera richiamare la Sua attenzione sull’attuale campagna di intimidazione e violenza nei confronti dei famigliari del giornalista siriano Nizar Nayyouf. In seguito al loro rifiuto di ritrattare pubblicamente le affermazioni di Nayyouf, i famigliari hanno subito continue vessazioni da parte delle autoritŕ siriane.

La famiglia Nayyouf č sottoposta quotidianamente ad atti di violenza ed intimidazione, sotto la costante minaccia dell’esilio. I congiunti di Nizar sono stati licenziati dai loro posti di lavoro ed espulsi dall’universitŕ. Le loro linee telefoniche sono state disattivate in modo da mantenerli isolati. Nell’impossibilitŕ di mettersi in contatto con il mondo esterno e nel timore di ulteriori attacchi, la famiglia in pratica vive agli arresti domiciliari, in pressoché totale isolamento. Costretti a vivere unicamente della misera pensione del padre di Nizar (35 US$ al mese), la loro situazione sta diventando sempre piů difficile. Nonostante ciň, nel Dicembre 2001 la famiglia ha indetto uno sciopero della fame, nel disperato tentativo di attirare l’attenzione della comunitŕ internazionale sul loro caso. Tuttavia, la loro protesta č passata praticamente inosservata.

La lotta della famiglia Nayyouf č iniziata in seguito all’arresto di Nizar nel 1992 e la sua successiva condanna a dieci anni di carcere in quanto membro del Comitato Indipendente per la Difesa delle Libertŕ Democratiche e dei Diritti Umani in Siria, organismo bandito dal governo, e in seguito alle sue denuncie per le violazioni dei diritti umani avvenute durante le elezioni presidenziali del 1991. Durante la prigionia, Nayyouf ha subito torture e percosse efferate, che gli hanno causato una paralisi parziale degli arti inferiori e la pressoché totale cecitŕ.

Mentre la campagna contro la famiglia Nayyouf in Siria continua, il giornalista si trova in Francia, dove riceve cure mediche resesi necessarie in seguito alla lunga detenzione e alle sevizie. A causa delle lesioni subite da Nayyouf per mano dei suoi aguzzini, l’IPI ritiene necessario che questi fatti vengano segnalati nel corso delle visite ufficiali del presidente al-Assad all’estero. Inoltre, l’IPI č convinta che le politiche del governo siriano possano essere influenzate dalla condanna internazionale, come dimostrato dalla decisione del governo di rilasciare Nayyouf nel maggio 2001.

Purtroppo, l’interesse della comunitŕ internazionale nei confronti delle traversie di Nayyouf e della sua famiglia sembra scemare, nonostante le azioni intimidatorie continuino tuttora, non piů contro il giornalista stesso, bensě contro i famigliari.

Se alle promesse di riforma politica fatte da Bashar al-Assad corrispondessero azioni concrete, si potrebbe certamente pensare a una progressiva apertura e liberalizzazione della Siria. Purtroppo, come il caso di Nizar Nayyouf e della sua famiglia dimostra, le promesse di riforma politica rimangono disattese, mentre la realtŕ quotidiana del paese resta quella dell’oppressione. Se Nizar Nayyouf č stato per molti anni un esempio per molti giornalisti perseguitati ovunque nel mondo a causa della loro lotta contro l’oppressione, ora č la sua famiglia a ricordarci che la lotta per la libertŕ d’espressione esige un prezzo molto alto. IPI, la rete mondiale di redattori, operatori dei media e giornalisti, si appella a Lei, Onorevole Presidente, affinché, nel corso dell’incontro con il presidente al-Assad, condanni l’attuale campagna contro Nizar Nayyouf e la sua famiglia, affrontando inoltre il problema dei diritti umani fondamentali e di una reale riforma politica in Siria.

La ringrazio per la Sua attenzione.

In fede,

Johann P. Fritz
Direttore