(Versione italiana in calce)

Hamas officials have said they found the body of an Italian journalist and activist who was kidnapped yesterday in Gaza, reports say. Vittorio Arrigoni, 36, was affiliated with the International Solidarity Movement (ISM), a pro-Palestinian rights group, and reported on Palestinian issues for the left-wing Italian newspaper Il Manifesto and Peacereporter, and also wrote a blog, according to a report on the ISM website.

The journalist was kidnapped yesterday by a militant Islamist group, which released a YouTube video saying that they would kill Arrigoni unless Hamas, which controls the Gaza Strip, released a number of political prisoners, reports say.  But before the Friday evening deadline had passed, the Hamas-run Interior Ministry in Gaza announced that the activist’s body had been found, reports said.

Hamas has said that one suspect is now in custody, CNN reported on its website today.

“Our heartfelt condolences go out to Vittorio Arrigoni’s family, friends and colleagues,” said IPI Director Alison Bethel McKenzie. “By all accounts, this was a courageous journalist and activist who chose to remain in Gaza even when it was under attack. We are appalled at his death and call on the authorities to fully investigate and prosecute those responsible. It is unacceptable for human lives to be used as bargaining chips.”

Hamas is also designated as a terrorist organization by the United States, the European Union and others. Hamas officials have governed Gaza in a parallel government since 2007, after a post-election battle with Fatah, the political group that now dominates the Western-recognized Palestinian National Authority, whose effective control is limited to the West Bank.

In 2007, Hamas helped to free BBC correspondent Alan Johnston after he was held captive by terrorists for four months, and there has been a “history of bad blood” between the rival Islamist groups since then, the Bethlehem-based Maan News Agency reported.

The outcry against Arrigoni’s death has been immediate. An ISM co-founder, Huwaida Arraf, told Maan News Agency, “He was more Palestinian than the criminals that killed him.”

The website of the Italian daily Il Manifesto, which Arrigoni wrote for, carried the headline “Restiamo Umani” (“Let’s Remain Human”), a phrase they say the journalist and activist repeatedly used when discussing the situation in the Palestinian Territories.

“It hurt really badly [to see the video of Arrigoni], if we consider the work that Vittorio has been carrying out from 2008 until today to inform always, at any time, through his blog, on Facebook and through articles on various websites, about what happened in Gaza,” colleague Michele Giorgio wrote on in an editorial for Il Manifesto. “Without a moment of rest, even at night.”

Officials in Rome condemned “in the strongest manner the act of vile and senseless violence committed by extremists who are indifferent to the value of human life,” Maan News Agency reported.

The Palestinian National Authority called the murder “a dark page in our history,”Italian news agency AGI reported today

And a spokesperson for the Interior Ministry in Gaza said that Hamas “condemns the heinous crime that does not reflect our values, our religion or our custom and tradition,” AGI said.

But journalists working in the Gaza Strip have frequently complained of attacks and harassment by Hamas forces. Protests in Gaza last month calling for an end to the rivalry between Hamas and Fatah were violently dispersed, and journalists covering the demonstrations were targeted. The offices of Reuters, Japan TV, CNN and other news agencies were attacked, and individual reporters received death threats, the Palestinian Centre for Development and Media Freedoms said in report last month.

In October last year, the Palestinian Journalists Syndicate’s (PJS) headquarters in Gaza were shut down. Although the syndicate is now operating again, their officer Amal Touman was prevented from leaving Gaza to attend an International Federation of Journalists meeting in Morocco this week, PJS President Abdel Nasser Al-Najjar told IPI by phone from Casablanca today.

Al-Najjar called Arrigoni’s death a “horrible incident” and a “big crime,” and said that perhaps people will now “be aware that these groups will damage the opportunity for freedom of the press and the peace process.”

Il Manifesto had planned journalist demonstrations calling for Arrigoni’s release in Milan, Rome, Turin and other cities for this afternoon. These will now be turned into memorials, the newspaper’s website said.

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Giornalista e attivista italiano ucciso a Gaza

“È inaccettabile che vite umane vengano usate come merce di scambio”, dice l’IPI

Rappresentanti di Hamas hanno dichiarato di aver trovato il corpo di un giornalista e attivista italiano che era stato rapito a Gaza giovedì. Vittorio Arrigoni, 36 anni, era affiliato con l’organizzazione filo-palestinese, International Solidarity Movement (ISM), e scriveva spesso sulla questione palestinese per il quotidiano Italiano Il Manifesto e Peacereporter, così come per un blog molto popolare, secondo un articolo sul sito web di ISM.

Il giornalista è stato rapito giovedì da un gruppo militante islamico, che ha rilasciato un video su YouTube dicendo che avrebbero ucciso Arrigoni se Hamas, che controlla la striscia di Gaza, non avesse liberato dei prigionieri politici entro venerdì, secondo articoli della stampa internazionale. Ma prima della scadenza di venerdì, il Ministero degli Interni di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato di aver trovato il corpo morto del giornalista.

Hamas ha anche detto di avere messo in prigione un sospetto, a quanto riportato sul sito web della CNN.

“Le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia di Vittorio Arrigoni, i suoi amici e colleghi”, ha detto Alison Bethel McKenzie, direttore dell’IPI. “Indubbiamante, Arrigoni era un giornalista e un attivista coraggioso, che ha scelto di rimanere a Gaza, anche quando era minacciato. Siamo sconcertati dalla sua morte e esortiamo le autorità a indagare a fondo questo delitto e perseguire chi è responsabile di questo reato. È inaccettabile che le vite umane vengano utilizzate come merce di scambio “.

Hamas ha governato Gaza in una forma di governo parallelo fino dal 2007, dopo una battaglia post-elettorale con Fatah, il gruppo politico che oggi domina l’Autorità Nazionale Palestinese, la cui legittimità è riconosciuta dal mondo occidentale, ma il cui effettivo controllo è limitato alla Cisgiordania.

Nel 2007, Hamas ha contribuito a liberare l’inviato della BBC Alan Johnston, che era stato rapito e tenuto prigioniero per quattro mesi. Da quell momento è corso cattivo sangue fra i gruppi rivali islamici, a quanto dice la agenzia di notizie di Betlemme, Maan News Agency.

Le protesta contro l’omicidio di Arrigoni è stato immediato. Uno dei fondatori di ISM, Huwaida Arraf, ha dichiarato a Maan News Agency che Arrigoni “era più palestinese dei criminali che lo hanno ucciso.”

Il sito web del quotidiano italiano Il Manifesto è andato in edicola ieri con un articolo di prima pagina intitolato “Restiamo umani”, una frase che il giornalista ripeteva parlando della situazone nei territori palestinesi, dice il quotidiano.

“Faceva male ieri sera vedere Vittorio bendato e con segni di violenza sul volto nel un video postato  su Youtube, con le mani legate dietro la schiena, mentre qualcuno gli tiene la testa per i capelli. Faceva davvero male se si tiene conto del lavoro svolto da Vittorio dal 2008 sino ad oggi per informare sempre, in ogni momento, attraverso il suo blog, su Facebook e con articoli per vari siti, su quanto accade a Gaza,” il suo collega Michele Giorgio ha scritto ieri su Il Manifesto. “Senza un attimo di sosta, anche di notte.”

Rappresentanti del governo Italiano hanno condannato “nei termini piú forti possibili l’atto di violenza vile e insensata commesso da estremisti che sono indifferenti al valore della vita umana,” ha scritto la Maan News Agency.

L’Autorità Nazionale Palestinese ha definito l’omicidio “una pagina oscura della nostra storia,” a detto l’agenzia Italiana di notizie, AGI.

E un portavoce del Ministero dell’Interno di Gaza ha detto che Hamas “condanna il crimine efferato che non riflette i nostri valori, la nostra religione o il nostro costume e la nostra tradizione”, ha detto AGI.

Ma i giornalisti che lavorano nella Striscia di Gaza si sono spesso lamentati di attacchi da parte delle forze di Hamas. Proteste a Gaza il mese scorso per chiedere la fine alla rivalità tra Hamas e Fatah sono state disperse in maniera violenta e i giornalisti presenti sono stati presi di mira. Anche gli uffici della Reuters, Japan TV, la CNN e altre agenzie di informazione sono stati attaccati, e i loro giornalisti hanno ricevuto minacce di morte, ha ditto il Centro Palestinese per lo Sviluppo e la Libertà dei Media.

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Nayana Jayarajan
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